LA PIANA DELL'ALBEGNA
La piana dell’Albegna
La strada corre in prossimità del mare, a fianco della bella pineta, prima di varcare la foce dell’Albegna, quasi asciutto in estate ma soggetto a forti piene invernali che hanno contribuito a formare i tomboli della Laguna di Orbetello. La pianura formata da questo fiume e dall’Osa costituisce un comprensorio bonificato a partire dal 1931 con opere di regimazione delle acque, consolidamento e rimboschimento delle dune marine e l’impianto della pineta litoranea per la difesa delle coltivazioni interne. In prossimità dell’Albegna, sulla riva sinistra, è il Forte delle Saline, complesso che ebbe notevole importanza sia per il controllo dell’estrazione del sale sia come scalo fluviale: è costituito da una torre quadrata senese del XV secolo, poi inglobata dagli spagnoli in un fortino con mura bastionate. Ad Albinia diverge a destra la strada per l’Argentario, costruita sul tombolo della Giannella, mentre a sinistra si stacca la strada Maremmana, che conduce al castello della Marsiliana dopo aver lasciato a sinistra la strada per Magliano in Toscana. Marsiliana è un antico castello che emerge sulla cima di un colle coperto di boschi e di macchia mediterranea, proteso sulla valle dell’Albegna. Esplorazioni archeologiche effettuate nell’area attorno alla fortificazione hanno portato alla luce numerose e ricche necropoli riferibili ad un importante centro etrusco del periodo orientalizzante, distrutto presumibilmente dalla città di Vulci nella seconda metà del VI secolo a.C. La tradizione lo identifica con Caletra, citata da Livio e Plinio per designare il territorio fra l’Albegna e il Fiora. La rilevanza di tale insediamento è documentata dall’opulenza dei corredi sepolcrali rinvenuti, tra i quali la celebre fibula Corsini (VIII-VII secolo a.C. ora custodita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze), capolavoro dell’arte orafa etrusca, appartenuta ad un personaggio di alto rango come documenta anche il ritrovamento dei resti del carro da guerra.